Giorgia Zangrossi, SONO

Sabato 26 marzo 2022, dalle ore 20,00 in poi
al Salotto Musicale

Giorgia Zangrossi presenta SONO

con
Giorgia Zangrossi, voce e chitarra

SONO dentro alle parole di una canzone (In viaggio con i grandi cantautori)
Un viaggio che parte da me, dalle mie canzoni, e si snoda attraverso le parole e le musiche di altri autori e cantautori.
Perchè “Sono” è singolare, “io sono”, e rappresenta una confessione, parole uscite di getto, scritte per l’esigenza di liberare emozioni profonde, pensieri e visioni del mondo. Ma “sono” è anche plurale, è anche visione degli altri, comprensione e condivisione, è immedesimazione in altre vite, spesso lontane (nel tempo e nello spazio), ma vicine nel sentire. Anche per questo trovano spazio interpretazioni di canzoni dei grandi cantautori, nelle quali ho ritrovato sentimenti e sensazioni comuni.
 
ore 20.00 buffet nel Salotto Musicale Euro 10,00
ore 21.00 concerto nel Salotto Musicale, Ingresso Euro 20, ridotto iscritti newsletter Euro 15

Greenpass all’ingresso - Posti limitati. - E' gradita la prenotazione.
Per informazioni e prenotazione tel.: 3338568464 (calls, sms, whatsapp)
oppure tel. 066879419 (calls, whatsapp),
o con email_ Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Teatro Arciliuto - P.zza Montevecchio, 5 (Roma)
 
Giorgia Zangrossi è una cantante e cantautrice torinese.
 
Il suo repertorio include buona parte dei grandi cantautori che hanno fatto la storia della musica d'autore italiana e straniera: da Guccini a De Andrè, Dalla, Lolli, Fossati, De Gregori, Battiato passando per Dylan, Baez, fino ad arrivare ad autori più recenti come Fabi, Brunori, Mariano, Emigli, Sirianni.
La sua pagina FB conta più di 4000 persone che seguono quotidianamente, con grande affetto e stima, i video delle sue cover.
Sono interpretazioni chitarra e voce, caratterizzate da un arrangiamento essenziale e da una percezione istintiva del pezzo, incentrata sul nucleo emozionale dei testi.
Dal 2017 ha all’attivo molte serate live in tutta Italia: Milano, Torino, Roma, Pisa, Bologna, ecc...
Nel dicembre del 2018 esce il suo primo disco dal titolo: Canzoni addosso.
21 brani di grandi cantautori, classici e contemporanei, registrati in studio, chitarra e voce, in presa diretta, così da restituire il più possibile le stesse sensazioni delle interpretazioni live.
Durante il recente periodo di lockdown ha organizzato degli appuntamenti a cadenza settimanale in diretta dalla sua pagina FB. Concerti Live dal salone di casa sua, tra chiacchiere e canzoni a richiesta del pubblico. Un appuntamento che è stato molto gradito e ha riscosso numerosi commenti positivi e affettuosi.
Il 25 febbraio uscirà “Sono”, il suo primo disco di inediti con l’etichetta Storie di Note - FR.
 
 
Esce per Storiedinote SONO di Giorgia Zangrossi: quindici tracce per raccontare la poesia dell’anima di una cantautrice densa e assieme solare. Di dieci di queste tracce Giorgia - cantante e cantautrice torinese - ha scritto sia i testi che le musiche e tutte e dieci vedono i luminosi quanto intensi arrangiamenti di Gigi Marras.
Il quale Marras firma anche quattro tracce (Un sogno che non c’è, Giovani e santi, Questa sera e Un giorno lo faro)̀ proprie affidate all’interpretazione della cantautrice. Sedicesima traccia è quella, quanto mai dolorosa, de I nidi degli uccelli di Paolo Capodacqua, personalissimo omaggio e ricordo dei tanti bimbi morti nell’Olocausto.
Dopo la felice esperienza di Canzoni addosso (dicembre 2018), album di ventun tracce completamente autoprodotto in cui Giorgia ha voluto interpretare buona parte dei cantautori che hanno fatto la storia della musica d’autore, italiana e straniera; forte anche di una bella presenza sui social nata proprio in occasione delle numerose dirette voce e chitarra in pandemia, Giorgia mette su disco le parole e la musica scritte in questo tempo di respiro e affidate ai magistrali arrangiamenti di Marras che ha saputo raccogliere l’anima di questa donna e musicista e restituirle tutti i colori già scritti fra le righe e le linee melodiche.

Sono, prima persona singolare del verbo essere, io sono, rappresenta, come descrive la titletrack, una vera e propria confessione: parole uscite di getto, per lo più di notte, scritte per l’esigenza di liberare emozioni profonde, pensieri e visioni del mondo.
Ma sono è anche la terza persona plurale dello stesso verbo essere: perchè Giorgia sa immedesimarsi nelle vite degli altri, cerca ad ogni verso di comprendere anche altre vite, molto lontane nel tempo e nello spazio, ma molto vicine nella condivisione dei sentimenti. Gleichgesinnte. Anime affini.
 
SONO
Testi e musiche: Giorgia Zangrossi
tranne: Un sogno che non c’è, Giovani e santi, Questa sera e Un giorno lo farò (testi e musiche di Gigi Marras)
I nidi degli uccelli (testo e musica di Paolo Capodacqua)
Per il testo di Le parole di Milena si ringrazia la scrittrice Milena Agus
Edizioni STORIEDINOTE.FR
Produzione artistica e arrangiamenti a cura di Gigi Marras Produzione esecutiva di Rambaldo degli Azzoni Avogadro e Paolo Saracino

La registrazione della voce è stata effettuata presso Minirecrecordingstudio (Torino) Registrazioni strumentali, mixaggio e mastering a cura dello studio Il salotto con permesso di soggiorno (Cagliari)
Un ringraziamento particolare a Marti Jane Robertson per i preziosi suggerimenti audio Disegni e progettazione grafica: Enzo De Giorgi Foto: autoscatto

Track by track
1. Canta ancora 4’31”
2. Un sogno che non c’è*
3. Il potere alla fantasia
4. Le parole di Milena***
5. Giovani e santi*
6. Leggera2’53’’
7. Nessuna cicatrice
8. I nidi degli uccelli**
9. Prinsengracht 263
10. Pensiero notturno
11. Questa sera* feat.Gigi Marras 12. Muri 4’35’’
13. La voce 4’46’’
14. Un giorno lo farò* 4’15’’ 15. Come pioggia4’41’’
16. Sono 4’07”

* testo e musica di Gigi Marras
** testo e musica di Paolo Capodacqua *** testo di Milena Agus
Una favola, una poesia, la personale lotta per il diritto alla creatività: Giorgia prende spunto dalla famosa favola di Esopo, La cicala e la formica, che da sempre le è piaciuta veramente poco. Al punto dal maturare la convinzione che sia proprio da quella filosofia che sia nata la mentalità tanto diffusa quanto malsana secondo la quale l’artista, il cantante, il musicista, siano una sorta di nullafacenti e che il vero lavoro sia altro. Che fare musica e vivere di quella sia solo un gran bel divertimento (oltre che una perdita di tempo) e che, per questo, non meriti remunerazione, né apprezzamento, ma anzi venga punito nel più orribile dei modi.
Per fortuna, molto tempo dopo, Gianni Rodari con la sua poesia Alla formica, ha cercato di ribaltare questo punto di vista:
Chiedo scusa alla favola antica
Se non mi piace l'avara formica.
Io sto dalla parte della cicala
Che il più bel canto non vende, regala.

Giorgia fa un passo oltre e cerca di immedesimarsi nel pensiero della formica e in quello della cicala. Di rappresentare due destini, molto diversi, ma in fondo uniti dallo stesso bisogno di quelle emozioni profonde, che riempiono la vita, che le danno un senso che necessariamente va oltre il basilare bisogno di sopravvivere e che solo l'Arte e la Musica, in particolare, possono dare.
Per questo è nata questa canzone: Canta ancora.

Un sogno che non c’è

(testo e musica di Gigi Marras)
E’ bello fantasticare e pensare di poter un giorno
ritrovarti accanto, e crescere con te,
senza svegliarmi sempre, e sempre sul più bello,
e perdere in un sogno quello, te, e quello che non c’è ...
... ma sono un fantasticatore professionista e allora, qualche volta, mi salvo.
La canzone è di Gigi Marras e Giorgia Zangrossi ha voluto inserirla ed interpretarla nel suo album perché anche lei si perde spesso nel suo fantasticare e nel sognare qualcosa che non c’è. Un brano costruito mirabilmente di una particolare leggerezza e di un’atmosfera magica e sognante. Un canzone che parla di un more sognato e immaginato, ma non vissuto concretamente. Per chi come me spesso vive più di immaginazione che di realtà.

Il potere alla fantasia
Nostalgia per un’epoca non vissuta (gli anni ’70) ma che l’autrice sente invece molto vicina e sua, vissuto attraverso le canzoni dell’epoca che ritroviamo puntualmente nel brano nelle molte, volute, citazioni da cantautori del tempo (Guccini, Lolli, Vasco, Gaber...).
Le parole di Milena
(testo di Milena Agus)
Testo scritto dalla scrittrice Milena Agus dopo aver ascoltato la canzone che segue che parla di lei

Giovani e Santi
(testo e musica di Gigi Marras)
“Della mia adolescenza mi girano in mente disordinatamente volti, suoni, emozioni e ricordi di emozioni, ma non sono bravo a esprimerli come vorrei. E allora qui vi canto quanto sarebbe bello se a raccontarli fosse Milena, lei che come pochi, le storie e le emozioni sa raccontare”
Questo scrive Gigi Marras del suo brano che Giorgia ha scelto di inserire proprio in omaggio a quegli anni di cui ha nostalgia pur non avendoli vissuti: un’intensa narrazione di quel “futuro inventato” che è poi diventato un “futuro passato”.
 
Leggera
Italo Calvino ha scritto: “Prendete la vita con leggerezza. Che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.”
Una canzoncina semplice, un promemoria per chi, come l’autrice, ha difficoltà ad affrontare la vita con quella leggerezza che forse è il vero segreto per riuscire a raggiungere una profonda serenità interiore.

Nessuna cicatrice

La storia di una donna senza nome. E forse non è nemmeno la sua storia, ma quella immaginata dall’autrice nel leggere un racconto straziante di migrazione e morte: “Quando abbiamo passato il cadavere della donna ai colleghi che erano a bordo del gommone abbiamo avuto un sussulto: dentro i fuseaux c’era il suo bambino appena nato. Non ci potevamo credere. Ci siamo messi a piangere, la mia maschera era allagata di lacrime”.
Una canzone scritta pensando a lei, a quello che avrebbe voluto per il suo bambino, che è poi quello che desidera ogni madre del mondo. Pensando alle moltissime donne che fuggono da paesi in cui sono state torturate e violentate, donne che spesso portano, per mano o in grembo, i loro figli e rischiano il tutto per tutto per dare loro una speranza di vita felice, senza violenza, senza... nessuna cicatrice.

I nidi degli uccelli
(testo e musica di Paolo Capodacqua)
Una canzone emozionante e struggente scritta da Paolo Capodacqua nella quale centrale, centralissima la denuncia del ruolo fondamentale che ha avuto l’INDIFFERENZA nel rendere possibile il perpetrarsi di crimini orrendi come quelli dell’olocausto. “E per voi che restaste a guardare ignorandoci senza riguardo e per voi che ora osate negare vi si appunti nel petto il mio sguardo”.

Prinsengracht 263
Il titolo è l’indirizzo dell’appartamento nel quale è rimasta nascosta per diversi mesi Anna Frank prima di essere scoperta e deportata. Un brano scritto nel corso del primo lockdown del 2020. Nelle notti insonni di quel periodo complicato, in cui era in fondo naturale sentirsi “in gabbia”. un pensiero è andato proprio a lei, Anna Frank, al suo diario, che nell’autrice aveva lasciato un segno profondo fin da ragazzina. Proprio in quelle notti un po’ confuse è nata questa canzone in cui c’è lei, ma c’è anche molto di Giorgia, delle sue emozioni e dei suoi miei sentimenti di quel periodo.

Pensiero notturno

Questa non è una canzone. E’ un pensiero. Uno di quelli che nascono quando intorno tutto tace e si è soli con se stessi. Perché non è vero che la notte porti consiglio, “ a notte vivon strani fantasmi e sogni vani” come scriveva Guccini, che spesso poi, al risveglio, scompaiono.
A questa canzone è legato il sodalizio artistico fra Giorgia Zangrossi e Gigi Marras: è il primo brano che il noto cantautore ha ascoltato, apprezzato e voluto suonare, accompagnando all’inizio alla sua registrazione video solo voce e chitarra e aggiungendo poi altri strumenti (tutti suonati e arrangiati da lui) e qualche controcanto.
Questa sera feat. Gigi Marras (testo e musica di Gigi Marras)
“dedicata a una persona insieme forte e fragile, e coraggiosa. È solo una canzone, un piccolo raccontino, ... ma c’è più amore in questo raccontino che in tutti gli sguardi di San Valentino” così, scrive Gigi Marras del suo brano.
Una forza mista a fragilità e coraggio in cui Giorgia molto si è rivista tanto da scegliere di inserire la traccia nell'album.

Muri

Questa canzone parla dei limiti che viviamo quotidianamente, quelli esterni e quelli interiori. Quelli che ci creiamo noi stessi quando siamo convinti di non essere abbastanza e non ci accettiamo.Quelli che ci creano intorno, che ci condizionano e ci fanno sentire impotenti.
Muri, che ci circondano, impedendoci di essere semplicemente quello che siamo, con la nostra forza e le nostre debolezze.
Ma vuole anche essere un augurio affinché possiamo riuscire a trasformarli e a vivere la nostra vita con maggiore libertà e consapevolezza.

La voce
Ci sono momenti in cui il passato diventa presenza costante. Momenti in cui ci sembra che il peso delle occasioni perse ci impedisca di trovare la forza per continuare a sognare. Momenti in cui ci si sente smarriti. Ma dentro di noi, anche nei momenti che sembrano più neri, c’è sempre una piccola scintilla, una voce. Se riusciamo ad ascoltarla, sarà lei ad indicarci la strada.

Un giorno lo farò
(testo e musica di Gigi Marras)
“ditemi chi non ha mai pensato <<un giorno lo farò, di prendere in mano la mia vita e andare>>,emagarici pensapertuttalavitaeogniorasembraquellagiustapercambiare il proprio futuro... ma poi passa l’ora, poi passa l’anno, e poi, alla fine, passa anche il futuro.
Come scrisse Antonio Machado “[...] tutto passa, tutto resta, ma il nostro è un passare, un passare battendo sentieri, sentieri sopra il mare [...] camminando si fa il cammino e girando indietro lo sguardo si vede il sentiero che mai più si tornerà a calpestare. Viandante non esiste il cammino, ma solamente scie nel mare”
Un pensiero di Marras in cui Giorgia si rivede e si risente e che, proprio per questo, ha voluto inserire in Sono.

Come pioggia
La prima canzone scritta dall’autrice, nata veramente per caso, totalmente fuori programma. Una notte dell’estate 2018, in vacanza in Croazia, è uscito fuori questo testo. In una decina di minuti. Come direbbe il mitico Vasco le canzoni son come fiori, nascono da sole. Dopo è arrivata anche la musica. Insieme hanno disegnato un puntuale acquerello della sua autrice.

Sono
Una canzone scritta totalmente di getto, in cui le parole sono uscite fuori spontaneamente una dietro l’altra e, anche in questo caso, dopo le quali è nata la musica. Parole e musica che tracciano del suo essere più profondo, forse anche delle sue contraddizioni, dell’inespresso. Perché la musica è così: sa andare oltre i gesti, le parole, i pensieri stessi: Soprattutto sa andare oltre qualsiasi apparenza.