Olden

Mercoledì 6 novembre, ore 20 aperitivo buffet, ore 21 spettacolo nella sala teatro

Olden presenta

LA FRETTA E LA PAZIENZA

“La Fretta e la Pazienza”, il nuovo album di inediti di OLDEN, l’ottavo della sua discografia.

dalle ore 20 "aperitivoconbuffet&drink&concerto" Euro 30,00
ore 21 "solo concerto" nella sala teatro, Ingresso Euro 15,00
E' gradita la prenotazione (in particolare per l'aperitivo con buffet per motivi organizzativi) 
Per informazioni e prenotazione tel.: 3338568464 (calls, sms, whatsapp) oppure tel. 066879419 (calls, whatsapp), o con email. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Tutte le relazioni umane, quando diventano significative, prima o poi soffrono l'esperienza del distacco e dell'incomprensione, alcune per un breve periodo, altre in maniera definitiva. Arriva così il momento di fare i conti con i silenzi e le distanze, che improvvisamente appaiono incolmabili, lottare con l’incapacità di capire e di capirsi, affrontare i dubbi e, spesso, il puro dolore dell'assenza. La parola “pazienza” deriva da “patire”, e richiama il concetto di sofferenza nella sopportazione, fatica dentro il dolore.
 
La pazienza è resistenza, risposta, antidoto alla folle corsa verso l’edonismo più volgare, l’ossessione al consumo e la voracità dei nostri tempi: “La Fretta e la Pazienza” parla di questo e di sentimenti così umani da spaventare, soprattutto quando si ha il coraggio di comprenderli e non solo di sentirli, per poi riuscire a rialzarsi e ricominciare a camminare. Un disco che vuol riconoscere l’importanza del tempo, la sola via d’uscita quando tutto sembra ormai perduto.
 
L’album, che vede come unico ospite Paolo Benvegnù nella title track, è stato realizzato e prodotto da Olden e Ulrich Sandner, registrato in una casa di campagna vicino Barcellona, in un lungo arco di tempo, senza scadenze, con lunghe attese, ripensamenti, incertezze, lampi di creatività e aggiustamenti in corsa.
 
È il disco di un artigiano che vuole solo essere sé stesso ed esprimersi senza voler somigliare a nessuno, mosso solamente dal proprio racconto interiore. Pochi strumenti, un arrangiamento minimale che lascia spazio a silenzi, rumori e suoni imperfetti. Alle parole, il compito più importante: quello di muoversi in una narrazione che sarà poi rimedio per tutto il dolore sopportato, pazientemente, alla fine di un lungo viaggio.
 
Olden, cantautore perugino residente da anni a Barcellona, ha esordito nel 2011 con un disco omonimo in inglese. Nel 2014 è stato uno dei protagonisti del Premio Tenco, esibendosi sul palco del Teatro del Casinò di Sanremo con una versione in italiano di “Nasza Klasa” di Jacek Kaczmarski. Da allora, ha pubblicato diversi album ed EP in italiano, tra cui “A60” (2019) e “Questi Anni – Dieci canzoni inedite di Gianni Siviero” (2022), entrambi classificati secondi alle Targhe Tenco nella categoria Miglior Interprete. Dal 2019 collabora con Flavio Ferri (Delta V).
 
Dopo gli album “Prima che sia tardi” e “Cuore nero”, orientati all’esterno, alla ricerca di voce “universale” capace di restituire una propria visione del mondo e della società odierna, “La Fretta e la Pazienza” è, al contrario, un racconto del tutto privato, un processo personale che attraversa il dolore e poi cerca di superarlo, forse di dimenticarlo. Un disco che non vuole essere contemporaneo, lo specchio dei tempi, anzi si presenta come contrapposizione alle tendenze che spingono verso un piacere effimero e di scarsa durata, che passa rapidamente a qualcos’altro, per scappare via, lontano.
 
OLDEN parla del disco: “La Fretta e la Pazienza” è una lunga carezza che cerca la cura, la salvezza, la quiete. È una lettera mai spedita.
Sono tutte parole non dette, finalmente libere di viaggiare e di arrivare a destinazione.
È amore urlato sottovoce, è l’ultimo tentativo, è il più dolce e pericoloso salto nel vuoto, è una mano tesa, ferita, ma ancora non arresa.
È tutto il tempo di cui abbiamo bisogno per sentire la brezza in fronte, riconoscerla e ricordarci di nuovo che la felicità è quasi sempre a portata di mano, e che non ha bisogno di niente per esistere, e che basta solo riconoscerla, quando ci passa accanto.
È un nome bisbigliato di notte, o alle prime luci dell’alba, quando nessuno può sentirci, quando il frastuono diventa muto.
È l’ultimo regalo prima della resa.
Il concerto è, con assoluta certezza, la dimensione ottimale per gustare il viaggio proposto dall'artista; attendiamo quindi con ansia le date live.

OLDEN parla del disco: “La Fretta e la Pazienza” è una lunga carezza che cerca la cura, la salvezza, la quiete. È una lettera mai spedita.
Sono tutte parole non dette, finalmente libere di viaggiare e di arrivare a destinazione.
È amore urlato sottovoce, è l’ultimo tentativo, è il più dolce e pericoloso salto nel vuoto, è una mano tesa, ferita, ma ancora non arresa.
È tutto il tempo di cui abbiamo bisogno per sentire la brezza in fronte, riconoscerla e ricordarci di nuovo che la felicità è quasi sempre a portata di mano, e che non ha bisogno di niente per esistere, e che basta solo riconoscerla, quando ci passa accanto.
È un nome bisbigliato di notte, o alle prime luci dell’alba, quando nessuno può sentirci, quando il frastuono diventa muto.
È l’ultimo regalo prima della resa.

TRACKLIST

1) Cinema
2) Fidati di me
3) Libellule
4) La Fretta e la Pazienza (feat. Paolo Benvegnù)
5) Gioia negli occhi
6) Ho sognato Jannacci
7) Il cuore sbaglia sempre
8) Improvvisamente, un giorno
9) La natura leggera delle cose

CREDITI DEL DISCO

Etichetta: Vrec
Distribuzione: Audioglobe / Believe Digital
Produzione Artistica: Olden & Ulrich Sandner
Mix & Mastering: Flavio Ferri
Esecutori musicali: Olden (Piano e voce), Ulrich Sandner (chitarra acustica, chitarra elettrica), Simona Colonna (violoncello)

DESCRIZIONE DEL DISCO TRACCIA PER TRACCIA

1) CINEMA

Un uomo in primo piano, seduto in un cinema: forse è un sogno, forse soltanto un ricordo, il resoconto di una nostalgia, il racconto di un sentimento che ha lasciato la sua traccia e che ora scorre davanti agli occhi, come un vecchio film.

2) FIDATI DI ME

"Fidati di me" è una lettera scritta di getto e mai spedita, che elabora quello che a parole non si riesce a comunicare, perché quando le ferite bruciano si scappa al riparo, in cerca di una cura che spesso, da sola, non arriva. È anche un invito ad ascoltarsi, a non avere paura di credere alle parole di chi vorrebbe portarci in salvo, in un posto sicuro e che non fa paura.

3) LIBELLULE

Un tango folk scritto sotto i cieli di Sardegna, pochi attimi prima di un temporale estivo.
È un canto di consapevolezza, che celebra la terra, i venti, le nuvole, la fugacità della bellezza e tutto quello che apparentemente ci appare incomprensibile e l’inesorabile, l’inizio della vita e la sua fine.
È un invito a godersi il volo, senza farci più domande, finalmente liberi e “senza bisogno più di niente”.

4) LA FRETTA E LA PAZIENZA (Feat. Paolo Benvegnù)

La fretta di cancellare velocemente un dolore si scontra con la necessità di aspettare, di elaborare, di comprendere. La nostalgia, i rimpianti, la consapevolezza di aver perso qualcosa di prezioso, e di non aver detto tutto quando era davvero il momento. Smarrirsi senza aver capito quando e perché, ritrovarsi distanti all’improvviso e non comprenderne le ragioni, che forse il tempo, un giorno, suggerirà.

“Come si perde la pazienza, un treno, un bottone, senza sapere quando né dove...”

5) GIOIA NEGLI OCCHI

È una celebrazione, è l’invito a riconoscere l’importanza dell’attesa, e racconta le difficoltà di una distanza forzata, di come alle volte la nostra felicità si allontani da noi improvvisamente, lasciandoci apparentemente impotenti. Ma in questa canzone c’è anche tutta la consapevolezza di chi sa che quella gioia è ancora a portata di mano, perché anche se può sembrare lontana, è ancora pura, autentica, vissuta pienamente e senza rimpianti.

“...se vuoi puoi prenderti cura di noi, e poi sarà un pensiero leggero e normale scoprire che poi in fondo la felicità noi ce l’avevamo già...”

6) HO SOGNATO JANNACCI

Enzo Jannacci, pochi giorni dopo la morte del suo amico Gaber rilascia un’intervista nella quale parla anche della sua grande amicizia con il cantautore e in particolar modo del momento, terribile, del suo “ultimo saluto” al feretro che si allontana, durante il funerale.

“...è stato un momento pesante non vederlo entrare in chiesa, nella bara...ma quando lo portano via... quando lo portano via non c’è più...” (cit. Enzo Jannacci – Intervista)

L’emozione di queste poche, sentite parole, è stata l’ispirazione per la canzone, in una sorta di racconto onirico, di un sogno che si mischia alla realtà e dove la voce narrante cambia continuamente, in questa piccola celebrazione di due immensi artisti, oggi ancora presenti più che mai.

7) IL CUORE SBAGLIA SEMPRE

La responsabilità dei sentimenti, degli slanci irrazionali, che fanno a pugno con la realtà, con le scelte ragionate, pensate, ponderate. La nostalgia per la fine di un sentimento che forse è stato trascurato, o che forse non è mai stato vissuto completamente. Un dolore che appare insuperabile e che prova a fare affidamento ai ricordi, che nonostante tutto non si cancelleranno. Il cuore sbaglia sempre, sì, ma ha sempre ragione.

8) IMPROVVISAMENTE, UN GIORNO

Una manciata di pensieri in pochi secondi, buttati addosso ad un treno in corsa, dentro a valige soltanto immaginate e mai arrivate a destinazione. Un futuro avvolto da una nebbia sconosciuta, che nasconde un passato felice, un sorriso nato d’estate ed ora smarrito chissà dove, come un abbraccio interrotto, sospeso nel tempo. Il desiderio soffocato di tornare indietro e di rivedere quella felicità ancora una volta, anche se forse sarà l’ultima.

9) LA NATURA LEGGERA DELLE COSE

Un brano piano e voce, suonato in diretta, come una lettera scritta di getto, senza finzioni.
L’accettazione della fine, la certezza che si è fatto tutto il possibile per salvarsi, e che in fondo, nonostante il dolore, vale sempre la pena vivere pienamente, assaggiare la felicità, senza paura, senza compromessi.
Perché prima o poi, quella gioia che sembrava smarrita ritornerà, sotto altre forme, ma sarà una nuova opportunità per tornare a sorridere, come una volta.
“...ma verranno estati nuove, è la natura leggera delle cose...”

OLDEN | BIOGRAFIA

Davide Sellari, in arte Olden, nasce a Perugia nel 1978 ma vive da anni a Barcellona. Cantautore dalla penna profonda e dalla voce calda e potente, è cresciuto con i “favolosi anni ‘60”, tramandati dai “mangiacassette” di casa. A 17 anni fonda a Perugia la sua prima band, i Roarr, che diventano (con qualche cambio di formazione) gli Zonaplayd e infine i Figli di John.

Durante questi anni affronta molti palchi, anche importanti, come quello della Festa del Primo Maggio a Perugia, di Rock Targato Italia, di Arezzo Wave, del Festival di San Marino e del Tim Tour.

Nel 2008 Davide parte per Barcellona, dove matura l’idea di costruire il suo progetto solista, sotto il nome di Olden. Nel 2011 pubblica il primo album solista, omonimo e in inglese, prodotto dall’etichetta catalana Daruma Records, che ottiene ottime recensioni. Il singolo “Jim & Jane” viene trasmesso da molti network italiani, tra cui Radio 2. Nel frattempo, Olden inizia a scrivere nella sua lingua madre, l’italiano, pensando che sia la maniera migliore per comunicare e diffondere la propria musica.

A Barcellona partecipa a piccoli eventi musicali organizzati dalla “comunità italiana”, entrando in contatto con Radio Contrabanda, unica e ultima radio libera di Barcellona.

Nel 2013 fa parte del cast di uno spettacolo musicale dedicato alle “canzoni anarchiche”, in particolare alla memoria del martire Salvador Puig Antich, anarchico catalano tristemente famoso per essere stato l’ultimo giustiziato tramite “garrota” nel 1974. In “Canzoni d’Amore e d’Anarchia”, Olden duetta con Joan Isaac, canta “La canzone del maggio” di De André, “Addio Lugano bella” e altre canzoni della tradizione anarchica europea. Con lui, artisti come Juan Carlos Biondini, Vittorio De Scalzi, Beppe Voltarelli, Joan Isaac e tanti altri.

Nel 2014 collabora con Cose di Amilcare e fa parte del cast del Premio Tenco: Olden sale sul palco del Teatro del Casinò di Sanremo nel corso della prima serata del Premio, cantando una versione in italiano de “Nasza Klasa” di Jacek Kaczmarski. Il 20 novembre esce il suo secondo album “Sono andato a letto presto”, a cui segue un tour di presentazione in tutta Italia in full band.

Nel 2015 esce l’EP “L’amore occidentale”, seguito nel 2018 dall’album “Ci hanno fregato tutto”, prodotto da Beta Produzioni/Marte Label e registrato presso Rokkaforte Studio (Castiglione del Lago – PG).

Nel 2019 Olden realizza per la prima volta un album di cover, “A60”: una rivisitazione di grandi successi italiani e internazionali degli anni ’60 (“Tutta mia la città” – Equipe 84, “Adesso sì” – Sergio Endrigo, “Lei” – Adamo, ed altri). La produzione è di Flavio Ferri (Delta V). Il disco è finalista alle Targhe Tenco 2019 nella sezione “Interpreti” e inserito tra i migliori cinque dischi italiani dell’anno.

Nel 2020 esce “Prima che sia tardi” con l’etichetta Vrec, prodotto ancora una volta da Flavio Ferri: il disco ottiene ottime recensioni da parte della critica specializzata, grazie alle quali Olden vince la Targa Rock Targato Italia “Miglior Artista Emergente”. La canzone “Il Clown” viene premiata alla Rassegna “Botteghe d’autore 2020” per il “Miglior testo”.

Nel 2021 esce sempre per l’etichetta Vrec, il nuovo album “Cuore Nero”, prodotto da Flavio Ferri e anticipato dal singolo “Per diventare un fiore”, a cui segue nel 2022, per Squilibri Editore, “Questi Anni – Dieci canzoni inedite di Gianni Siviero”, prodotto sempre da Ferri: il disco è una rielaborazione di dieci brani mai pubblicati del cantautore Siviero, uno degli “eroi” della sua generazione e tra i primi cantautori approdati sul palco del Premio Tenco, insieme a Francesco Guccini e Roberto Vecchioni. Il disco è tra i finalisti alle Targhe Tenco nella categoria Interpreti di canzoni e Olden si esibisce insieme alla sua band sul palco del Premio nell’ottobre del 2022.

Ad agosto 2023 Olden presenta all’Auditorium Alfano di Sanremo un nuovo spettacolo insieme all’Orchestra Sinfonica di Sanremo dal titolo ““Le più belle canzoni d’autore del Festival di Sanremo”, interpretando i brani più importanti di “musica d’autore” proposti al Festival, dalle prime edizioni (Endrigo, Tenco, Lauzi) fino a quelle più recenti (Jannacci, Bersani). Grazie al successo riscosso, lo spettacolo viene riproposto a ottobre nel Teatro del Casinò di Sanremo, all’interno della quarantaseiesima edizione del Premio Tenco.

Il 19 aprile 2024 esce il nuovo singolo “Fidati di me”, seguito il 28 giugno da “Gioia negli occhi” e il 27 settembre da “La Fretta e la Pazienza” feat. Paolo Benvegnù, anticipazioni del nuovo album di inediti, “La Fretta e la Pazienza” (Vrec), in uscita il 18 ottobre.

Link al video di “Gioia negli occhi” su YouTube: https://youtu.be/cIVtldUkMEA

IG: https://www.instagram.com/olden_official/