giovedì 16 marzo 2023,
Buffet&Drink facoltativo ore 20,00, Concerto ore 21,00 nella Sala Teatro
Massimo Donno
presenta
LONTANO
con
Massimo Donno: chitarra e voce
Eleonora Pascarelli: voce e sinth
Emanuele Coluccia: fiati
Si può fare musica con i colori?
Si può cantare con i silenzi, le pause, i respiri dilatati?
Si può raccontare con le vibrazioni delle corde?
Si può guidare con le variazioni timbriche strumentali e vocali?
Si può volare con le ali fatte di parole?
Si può percorrere l’ armonia?
La riservatezza della penna delinea piano ogni curva, ma la voglia di penetrare L ’ animo graffia in un crescendo lo spartito.
Tutto questo ed altro è nel nuovo viaggio-disco di Massimo Donno.
Passando dai pensieri sulla commedia quotidiana del vivere di tutti messi sulla lettera spedita dal divano, al deduttivo “Ormai” alla fine di un amore creduto e mal speso, attraversando il mare di onde di flauto pieno di immagini e di salti maggiori e minori di “Lontano”, sorvolando le mappe di addolcenti e guarenti inviti a riposarsi in slanci di cui godere in “Andiamo a dormire”, sporcandosi e bagnandosi delle tinte di “Liberi”, accendendo di luce delle stelle capaci di salvarci insieme agli odori e alle emozioni circolari di quella natura lieta dimenticata in questo tempo cattivo, proseguendo nel divertimento di ogni “attesa” beffarda, e nell’ intensità di quei “Corpi nudi” in salita che sfidano L’ aria, a cui anche io ho preso piacevolmente parte, e ancora chiudendo gli occhi sulla ballata per consolare e accertare che L’ amore ha bisogno di attimi da vivere per promettersi. L’ eterno, e “undici” nella tracklist come nell’ esistenza del numero stesso, numero primo, due assi gemelli accanto, nel giorno di cadute buono per scappare insieme, con un violoncello che ne suona la traiettoria, indicando la via d’ uscita dall’ inverno per entrare nel racconto della “Primavera di Praga” con i toni del miglior Guccini che a sorpresa ci prende alla gola e respirando l’ossigeno con le “narici” libere come vorremmo, fino ad arrivare alla dolcezza preghiera della pelle che ci riconduce all’ universo intero, la vita e il suo miracolo, ciò che siamo, figli dell’ incanto.
Rubiamo come ladri attenti ogni istante prezioso sparso, senza tralasciare nessuna goccia di diamante.
Avevamo sete di ascolto perché tutto fuori parla e invade senza averne diritto o chiederne scusa, ma questa creatura formata dalla moltitudine di nobili idee, sgorga dalle vene dell’ autore come fosse acqua incontenibile con la sua voglia pura di esserci, e si fa amare, donando una scultura di suoni, di riflessi e spazi, ordine e rivoluzioni, sfumature e contorni netti, sogno e verità.
Quando qualcosa di buono prende forma L’ aria gli crea la magia giusta perché il mondo intorno se ne accorga e gliene renda omaggio.
Così sarà per questo nuovo bellissimo album.
Ce n’ è più di un motivo.
(Mariella Nava)
dalle ore 20, buffet&drink nel Salotto Musicale facoltativo Euro 10,00
ore 21 concerto nella Sala Teatro, Ingresso Euro 15,00
E' gradita la prenotazione, in particolare per l'Aperitivo con buffet, per motivi organizzativi.
Per informazioni e prenotazione tel.: 3338568464 (calls, sms, whatsapp)
oppure tel. 066879419 (calls, whatsapp),
o con email_
Teatro Arciliuto - P.zza Montevecchio, 5 (Roma)
Lontano restituisce l’attitudine folk che sta nella storia del suo autore. La riattualizza in quell’organetto discreto che interviene in alcuni episodi, in quella scrittura che si appoggia alla chitarra acustica, in quella semplicità delle strutture che però è solo apparente e che piuttosto cerca una libertà stilistica e compositiva e richiede all’ascoltatore una certa disponibilità a soffermarsi e ad apprezzare i dettagli. Anche la chitarra di Donno porta in dote un fingerpicking cristallino, bagnato nella memoria di musiche popolari del sud, la cui eco risuona anche quando da quelle forme si affranca. La scrittura dei testi è immaginifica, anzi, di più, è sensoriale. Luci, colori, odori, riferimenti percettivi, addirittura tattili. È così che su più livelli i testi riescono a raccontare, a evocare, quel senso di contatto — dove caldo, dove doloroso — e il desiderio del contatto che non c’è. (Max Giuliani –Mescalina)
Quello che ci canta Massimo Donno in questo bellissimo suo quarto lavoro, Lontano, è il ritorno all'essenzialità della vita. Una sorta di riscoperta di se stessi e della natura. Un disco, insomma, che conferma l’evoluzione e la maturità artistica del cantautore salentino. Lontano - e sta volta sia detto in senso positivo - dalla futilità musicale di tanta, troppa musica che ci gira attorno. (Andrea Podestà, L’isola che non c’era)
Massimo Donno è un musicista discreto e garbato, che costruisce le sue canzoni in maniera elegante, piene di sapori lievi, quasi schivi prima quanto persistenti poi, mediterranei, pop, jazzy, e le arricchisce dei contributi precisi, di alta classe e mai invasivi, di jazzisti come Daniele Sepe e Gabriele Mirabassi, di musicisti world come Alessandro d’Alessandro e Redi Hasa (richiesto anche da Robert Plant per il suo Carry Fire del 2017), di sperimentatori come Musica Nuda e di un quintetto di archi classici. E di cantanti come la bravissima Rachele Andrioli, il libano/palestinese Nabil Bey (Radiodervish), l’intrigante Petra Magoni, la suggestiva Alessia Tondo e il “gucciniano” Flaco Biondini nella conclusiva cover del maestro di Pavana Primavera di Praga. Tra le 13 perle del cd brilla intensa l’emozionante Corpi nudi, in duetto con Mariella Nava, che potrebbe essere il sequel de La costruzione di un amore di Ivano Fossati. (Raffaello Carabini, Spettakolo.it)
Frutto di passione e coerenza, di ascolti preziosi e collaborazioni eccellenti e affinato nel corso di una lunga gavetta, il lavoro di Donno affonda le radici nella tradizione più nobile della canzone d’autore classica, sostenuto da una consumata padronanza di metrica e parola.
Il disco non lascia alcun retrogusto di naftalina, grazie al tono garbato dell’esposizione e grazie ad un senso della misura che avvicina gli arrangiamenti e il suono ad un’essenzialità zen, appena speziata di umori mediterranei, più che ad un certo glabro cantautorato oltranzista per voce (stonata) e chitarra (scordata). “Lontano” è un album delicato e intimo che ruota intorno al sentimento del tempo, della distanza e dell’appartenenza, riprendendo, dopo la digressione di “Viva il Re!”, il discorso già intavolato in “Partenze”. Un album che non fa la voce grossa, che disdegna le scorciatoie e che saprà gratificare chi gli conceda la giusta attenzione, senza fretta. (Alessandro Hellmann, Musicalnews)
Balza all’occhio lo sguardo attento ai dettagli attraverso una grammatica mai scontata e superficiale che viene costantemente alimentata dal circostante. Le metafore sorprendono per la loro efficacia mentre il cantato ci arriva come un sussurro che increspa la pelle. Sonorità acustiche estremamente materiche create da musicisti di altissimo livello, fanno di questo disco la carta d’identità più vera e completa di Massimo Donno. (Viviana Berardi, Vinile)
Lontano è un disco pieno di tante cose, di brani più riflessivi e più orizzontali, tenuti insieme dalla poetica del loro autore, circostanza sempre più rara di questi tempi. Così accade in Narici, in cui il cantautore dispiega uno dei temi a lui più cari, cioè la sospensione tra sogno e realtà, la distanza tra un presente che non ci piace e il talento di far poesia della vita. D’altra parte, all’asprezza e al desiderio lo ha abituato il suo Salento, madre e matrigna che scandisce i tempi della terra e di quel cielo pieno di stelle, lontano dalle luci metropolitane. Nelle canzoni di Massimo Donno tutto questo è restituito con eleganza e competenza. (Paolo Talanca, Avvenire)
Lontano è il quarto album del cantautore salentino Massimo Donno
Il nuovo lavoro discografico, rappresentato dal vivo in questa veste acustica, mette insieme dodici nuove canzoni composte e scritte da Massimo Donno che sarà accompagnato dal musicista salentino Emanuele Coluccia, ai sassofoni ed al flauto traverso e da Eleonora Pascarelli alla voce, cori ed al sinth. Lontano si compone di dodici canzoni che hanno un definito fil rouge che è il tema della distanza, dell’attesa, del concetto di tempo consapevole. Nel 2015 il cantautore pubblica il suo secondo disco dal titolo Partenze (prodotto da Riccardo Tesi per Visage Music). In quell’album si affrontava il tema del viaggio, del lavoro, della separazione dalle proprie radici. Nel disco Lontano si sviluppa, piuttosto, tutto ciò che avviene dopo che la distanza ha assunto una forma definitiva. Il contesto è il Mediterraneo, il Sud, nelle sue infinite pieghe e piaghe, quei territori letterari, culturali e musicali che sembrano sempre più vicini, per storia e destino. Si parla di lavoro, di separazione forzata e di isolamento, di confronto tra generazioni che vivono in modo, apparentemente, differente l’appartenenza, il tempo e la fatica. Si parla di chi lascia un paese e ne trova un altro, suo malgrado, da raccontare e vivere.
Le sonorità esplorate nell’album, e che si ritrovano quindi nel concerto di Donno e Coluccia, sono figlie di queste storie e di questi territori: è un disco intimo, acustico, che va a toccare sapori mediterranei senza mai palesarli appieno. Il profumo può essere il nord dell’Africa, le sponde balcaniche, la Spagna ma può anche essere un blues che arriva da lontano e si sporca con il linguaggio melodico dell’Albania.
Massimo Donno
Cantautore, musicista. Si divide da diversi anni tra scrittura e cantautorato, tra progetti inediti e teatro.
Realizza il suo primo album solista nel 2013, edito da Ululati/Lupo Editore e distribuito da Messaggerie Musicali, dal titolo “Amore e Marchette”, ottenendo ottime recensioni e calcando palchi in tutta Italia. Diverse le collaborazioni tra teatro e musica, da Alberto Bertoli a Luciano Melchionna, da Juan Carlos “Flaco” Biondini a Daniele Sepe, da Musica Nuda (Ferruccio Spinetti e Petra Magoni) fino a Mariella Nava e Riccardo Tesi con il quale realizza “Partenze”, album uscito nella primavera del 2015 per Visage Music, distribuito da Materiali Sonori in Italia, da Galileo in Germania, da Xango Music in Benelux. A settembre 2015 i giurati del Premio Tenco inseriscono Partenze nella rosa dei migliori 49 album italiani dell’anno. Nel giugno 2017 pubblica un nuovo lavoro, libro e CD, dal titolo “Viva il Re!” (Squilibri Editore-Visage Music). Il cd racchiude nove tracce, riscritte e rilette con un ensemble bandistico di venti elementi, diretti da Emanuele Coluccia, con il prezioso contributo di Gabriele Mirabassi al clarinetto e Lucilla Galeazzi alla voce. Il disco risulta, per Smemoranda.it, uno dei migliori album indie del 2017 mentre l’autorevole Giornale della Musica lo colloca nelle migliori 20 uscite di world music, sempre del 2017. Nel 2018/2019 porta in tour, in Europa ed in Italia, il disco “Viva il Re!”, accompagnato dall’organettista Alessandro D’Alessandro. Ad aprile del 2018 riceve il Premio Civilia Salento, per la diffusione della musica d’autore su tutto il territorio nazionale. A settembre 2019 riceve il Premio Castrovillari d’Autore, premiato dalla giuria composta dai cantautori Gatto Panceri e Mariella Nava e dal giornalista RAI Michele Neri. Ad ottobre 2019 rientra tra gli artisti che omaggiano il cantautore Gianni Siviero, nella compilation edita da Squilibri Editore (Io credevo – Le canzoni di Gianni Siviero), in intesa con Sergio Secondiano Sacchi del Club Tenco – Premio Tenco, insieme a Roberto Vecchioni, Sergio Cammariere, Mimmo Locasciulli, Petra Magoni, ecc. album che vince la Targa Tenco come miglior album a progetto.
Dice di lui Oliverio Malaspina: “Massimo Donno è un gatto che salta sui tetti della canzone d'autore italiana prendendosene la parte più nobile. Come un gatto ci fa le fusa, ci conquista per poi graffiarci quando meno ce lo aspettiamo. Come un prestigiatore muove le parole tra surrealismo e neorealismo. Ci concede una musica tra sogno e realtà”.
Undici (Massimo Donno feat. Redi Hasa) su SkyTg 24:
https://tg24.sky.it/.../massimo-donno-ft-redi-hasa-undici...
Link Dropbox per l’album completo, fotografie, cartella stampa del disco
https://www.dropbox.com/.../AABrte22ZXQXcZ1e76v4lsmxa...
Recensioni
https://www.mescalina.it/.../recens.../massimo-donno-lontano
http://www.lisolachenoncera.it/rivista/recensioni/lontano-2/
https://www.pugliasounds.it/.../massimo-donno.../2022-07-27/
https://www.spettakolo.it/.../i-campioni-delletichetta.../
https://www.musicalnews.com/.../massimo-donno-e-il-canto.../
Massimo Donno
Cantautore, musicista. Si divide da diversi anni tra scrittura e cantautorato, tra progetti inediti e teatro.
Realizza il suo primo album solista nel 2013, edito da Ululati/Lupo Editore e distribuito da Messaggerie Musicali, dal titolo “Amore e Marchette”, ottenendo ottime recensioni e calcando palchi in tutta Italia. Massimo aprirà, dall’uscita dell’album, numerosi concerti, da Daniele Silvestri a Nada e Fausto Mesolella, Fabio Concato, Musica Nuda (Ferruccio Spinetti e Petra Magoni) ecc. Diverse le collaborazioni tra teatro e musica, da Alberto Bertoli a Luciano Melchionna, da Juan Carlos “Flaco” Biondini a Mirko Menna, da Maurizio Geri a Riccardo Tesi con il quale realizza “Partenze”, album uscito nella primavera del 2015 per Visage Music, distribuito da Materiali Sonori in Italia, da Galileo in Germania, da Xango Music in Benelux. A settembre 2015 i giurati del Premio Tenco inseriscono Partenze nella rosa dei migliori 49 album italiani dell’anno. Nel giugno 2017 pubblica un nuovo lavoro, libro e CD, dal titolo “Viva il Re!” (Squilibri Editore-Visage Music). Il libro contiene una serie di interviste e di scritti relativi al mondo delle bande, con importanti contributi di Livio Minafra, Pino Minafra, Rita Botto, Battista Lena, ecc. Il cd racchiude nove tracce, di cui due inedite e sette tratte dai primi due album, riscritte e rilette con un ensemble bandistico di venti elementi, diretti da Emanuele Coluccia, con il prezioso contributo di Gabriele Mirabassi e Lucilla Galeazzi. Il disco risulta, per Smemoranda.it, uno dei migliori album indie del 2017 mentre l’autorevole Giornale della Musica lo colloca nelle migliori 20 uscite di world music, sempre del 2017. Nel 2018/2019 porta in tour, in Europa ed in Italia, il disco “Viva il Re!”, accompagnato dall’organettista Alessandro D’Alessandro. Il tour ha toccato numerose città italiane ed europee come Milano, Roma, Torino, Bordeaux, Valencia, Bruxelles, Lussemburgo, ecc. Ad aprile del 2018 riceve il Premio Civilia Salento, per la diffusione della musica d’autore su tutto il territorio nazionale. A settembre 2019 riceve il Premio Castrovillari d’Autore, premiato dalla giuria composta dai cantautori Gatto Panceri e Mariella Nava e dal giornalista RAI Michele Neri. Ad ottobre 2019 rientra tra gli artisti che omaggiano il cantautore Gianni Siviero, nella compilation edita da Squilibri Editore (Io credevo – Le canzoni di Gianni Siviero), in intesa con Sergio Secondiano Sacchi del Club Tenco – Premio Tenco, insieme a Roberto Vecchioni, Sergio Cammariere, Mimmo Locasciulli, Petra Magoni, ecc. album che vince la Targa Tenco, nel 2020, come miglior album a progetto. Nel 2021 scrive un brano per I musici di Francesco Guccini (Biondini, Bandini, Tempera, Marangolo, ecc.) composizione che farà parte di un disco che gli stessi musicisti del cantautore emiliano pubblicheranno nel 2022. A giugno 2022 pubblica per SquiLibri Editore il suo quarto album, Lontano: il disco contiene importanti collaborazioni, da Daniele Sepe a Flaco Biondini, da Mariella Nava a Musica Nuda (Ferruccio Spinetti e Petra Magoni), Redi Hasa, Marco Bardoscia, Rachele Andrioli, ecc.
Dice di lui Oliverio Malaspina. “Massimo Donno è un gatto che salta sui tetti della canzone d'autore italiana prendendosene la parte più nobile. Come un gatto ci fa le fusa, ci conquista per poi graffiarci quando meno ce lo aspettiamo. Come un prestigiatore muove le parole tra surrealismo e neorealismo. Ci concede una musica tra sogno e realtà”.
Dice di lui Gatto Panceri: "Ascoltare e quindi scoprire Massimo Donno è stato una bella sorpresa per me in quanto pensavo che in questo panorama attuale di giovani artisti italiani, si fossero estinti i veri cantautori. Con il termine “ veri “ intendo quelli come lui che hanno quel guizzo imprevedibile nella scrittura che ti incolla alle loro canzoni dalla prima all‘ultima parola, quelli che hanno la credibilità nella voce per poter raccontare certe cose, quelli come lui che hanno soluzioni musicali originali, senza tempo e al di là delle effimere, baccanose mode del momento.
Donno fa ben sperare che le generazioni del cantautorato nobile quello che va De Gregori a Fossati a fino ad arrivare a Ligabue e a Cristicchi avranno per fortuna del pubblico dei degni eredi, dei nuovi pregiati artefici. Cantare le proprie cose, non solo parlarle, usare vocaboli anche aulici con efficacia nei testi, suonare uno strumento e non solo programmare un computer temevo ormai fossero usanze non più praticate nei giovani con pretese artistiche. Ora non più".
Note al disco da parte di Mariella Nava
Si può fare musica con i colori?
Si può cantare con i silenzi, le pause, i respiri dilatati?
Si può raccontare con le vibrazioni delle corde?
Si può guidare con le variazioni timbriche strumentali e vocali?
Si può volare con le ali fatte di parole?
Si può percorrere l’ armonia?
La riservatezza della penna delinea piano ogni curva, ma la voglia di penetrare L ’ animo graffia in un crescendo lo spartito.
Tutto questo ed altro è nel nuovo viaggio-disco di Massimo Donno.
Passando dai pensieri sulla commedia quotidiana del vivere di tutti messi sulla lettera spedita dal divano, al deduttivo “Ormai” alla fine di un amore creduto e mal speso, attraversando il mare di onde di flauto pieno di immagini e di salti maggiori e minori di “Lontano”, sorvolando le mappe di addolcenti e guarenti inviti a riposarsi in slanci di cui godere in “Andiamo a dormire”, sporcandosi e bagnandosi delle tinte di “Liberi”, accendendo di luce delle stelle capaci di salvarci insieme agli odori e alle emozioni circolari di quella natura lieta dimenticata in questo tempo cattivo, proseguendo nel divertimento di ogni “attesa” beffarda, e nell’ intensità di quei “Corpi nudi” in salita che sfidano L’ aria, a cui anche io ho preso piacevolmente parte, e ancora chiudendo gli occhi sulla ballata per consolare e accertare che L’ amore ha bisogno di attimi da vivere per promettersi L’ eterno, e “undici” nella tracklist come nell’ esistenza del numero stesso, numero primo, due assi gemelli accanto, nel giorno di cadute buono per scappare insieme, con un violoncello che ne suona la traiettoria, indicando la via d’ uscita dall’ inverno per entrare nel racconto della “Primavera di Praga” con i toni del miglior Guccini che a sorpresa ci prende alla gola e respirando l’ossigeno con le “narici” libere come vorremmo, fino ad arrivare alla dolcezza preghiera della pelle che ci riconduce all’ universo intero, la vita e il suo miracolo, ciò che siamo, figli dell’ incanto.
Rubiamo come ladri attenti ogni istante prezioso sparso, senza tralasciare nessuna goccia di diamante.
Avevamo sete di ascolto perché tutto fuori parla e invade senza averne diritto o chiederne scusa, ma questa creatura formata dalla moltitudine di nobili idee, sgorga dalle vene dell’ autore come fosse acqua incontenibile con la sua voglia pura di esserci, e si fa amare, donando una scultura di suoni, di riflessi e spazi, ordine e rivoluzioni, sfumature e contorni netti, sogno e verità.
Quando qualcosa di buono prende forma L’ aria gli crea la magia giusta perché il mondo intorno se ne accorga e gliene renda omaggio.
Così sarà per questo nuovo bellissimo album.
Ce n’ è più di un motivo.
Massimo Donno
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